martedì 20 aprile 2010

Cosa è il QOELET?

"Se il serpente morde prima di essere incantato,
non c'è nulla da fare per l'incantatore."
[Qoelet 10, 11]

Il Qoelet o Ecclesiaste (ebraico קהלת, Qohèlet, "radunante", dallo pseudonimo dell'autore; greco Εκκλησιαστής, ekklesiastés , "radunante"; latino Ecclesiaste o Qoelet) è un testo contenuto nella Bibbia ebraica (Tanakh) e cristiana.

È scritto in ebraico (con diversi aramaicismi), e la redazione del libro è avvenuta in Giudea nel IV o III secolo a.C. ad opera di un autore ignoto che scrive per bocca del Re Salomone, perché in quel periodo si era soliti attribuire opere a personaggi storici considerati sapienti[1].

È composto da 12 capitoli contenenti varie meditazioni sapienziali sulla vita, molte delle quali caratterizzate da un tenore pessimistico ("tutto è vanità").


CONTENUTO DELL'OPERA

Nel Qohelet viene esposto, in forma dialettica, un contraddittorio tra il bene e il male. La riflessione ruota intorno a due interrogativi, ovvero a cosa serva fare il bene e a cosa serva fare il male. Se la morte è l'unica conclusione della vita, allora tutto sembra vano. Qoelet allora suggerisce: "Abbi fiducia nel Padre e segui le sue indicazioni". È qui che si legge la famosa frase Vanitas vanitatum (vanità delle vanità), significando che tutto non è altro che cosa vana, fatua.

fonte: WIKIPEDIA

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